GLI EVENTI, STRUMENTO DI PROMOZIONE E CULTURA
Gli eventi sono, insieme con i corsi, lo strumento di diffusione della cultura AIS. In questi quattro anni abbiamo organizzato diverse manifestazioni fra le quali mi piace ricordare “ Le radici del Sud”, incentrata sulla valorizzazione dei vini dell’Italia Meridionale. Abbiamo, inoltre, partecipato a rassegne importanti come “ Squisito” a San Patrignano, di cui si è appena conclusa la terza edizione, Vinitaly, con il nostro stand ormai punto stabile di riferimento per centinaia di sommelier e appassionati del vino, Miwine, presso la Fiera di Milano. Una citazione a parte merita la convention mondiale di Villa Ponti a Varese per il quarantennale dell’AIS.
Né posso dimenticare, perché verrei meno al mio dovere di discepolo, la costituzione dell’Associazione Luigi Veronelli, dedicata al grande maestro di noi tutti, che ci salutò dal palco del Congresso nazionale di Venezia, nell’ottobre 2004.
IL NESSO ORGANICO CON IL TURISMO
Consentitemi di concludere tornando per qualche istante a vestire i panni di imprenditore turistico, di albergatore della riviera romagnola, per ricordare l’importanza del nesso “ vino-turismo”. Il che equivale a dire “vino-territorio di appartenenza”. Sul numero di settembre/ottobre della nostra rivista c’è un interessante intervento di Cesare Pillon su cui vale la pena soffermarsi:“Nel mondo si stanno confrontando oggi due fazioni opposte. Una è convinta che il vino tragga la propria personalità prevalentemente dalla varietà d’uva con cui è fatto, l’altra si basa sull’idea che a imprimergli il carattere sia soprattutto il territorio da cui nasce. A puntare sul vino varietale sono i Paesi del Nuovo Mondo, che non avendo una storia alle spalle hanno importato le varietà d’uva che ritenevano più pregiate, quelle francesi, e usano le loro denominazioni ( Cabernet, Sauvignon, Merlot…) per i propri vini. A credere nel vino di terroir sono invece gli europei, che chiamano i loro vini con i nomi delle zone di produzione…E’ su questa identità territoriale che dovremmo concentrare sforzi e ricerche: i vitigni, anche quelli autoctoni, sono facilmente esportabili, il terroir no. Ed è quello che fa la differenza”.
Il vino in Europa e in Italia ha una storia millenaria che unisce in modo inscindibile vigneti e campanili, tecniche di lavorazione e tradizioni popolari. Questa storia, di cui le aziende vitivinicole sono parte integrante, ha un appeal turistico di grande richiamo. E’ facile immaginare l’incontro fra i luoghi della produzione e i luoghi della ristorazione e dell’ospitalità per evocare, poi, le proposte proprie del turismo e disegnare le mappe dei possibili itinerari e soggiorni nei weekend. Ma questo già succede con il movimento del turismo del vino e con iniziative come “ Cantine Aperte”.
Non siamo e non possiamo restare estranei a questa dinamica turistica. Lo stesso settore del turismo ce lo chiede.
D’altra parte, l’internazionalizzazione comporta un lavoro di squadra con quanti operano per lo sviluppo del turismo e per l’affermazione del Made in Italy.
Noi dell’AIS possiamo favorire questo rilancio decisivo per l’economia italiana nel mondo: il vino, come la musica, apre le porte.
Terenzio Medri
Presidente AIScasino onlinecasino onlinecasino onlinecasino online